La Metà del Mondo: Francesca Cavallero
Scheda Autrice, La Metà del Mondo
19 aprile 2020
Diario di ErreBiultimo aggiornamento 24/08/20
I libri vincitori di premi catalizzano sempre la mia attenzione. Così ho scoperto Francesca Cavallero, ottima portabandiera della fantascienza italiana, grazie alla sua vittoria al Premio Urania 2018.
I libri vincitori di premi catalizzano sempre la mia attenzione. Così ho scoperto Francesca Cavallero, ottima portabandiera della fantascienza italiana, grazie alla sua vittoria al Premio Urania 2018.
La sto seguendo dalla proclamazione e ho appena terminato il suo romanzo. Ecco perciò che è venuta spontanea l'idea di scrivere la Scheda Autrice, la recensione al libro e l'intervista all'autrice.
Ecco il materiale che mi ha mandato.
1. "Nata nel
1982, sono cresciuta in Val Bormida, in provincia di Savona.
Mia madre
scriveva poesie, quindi mi fu naturale prendere un quaderno e portarlo sempre
con me. È un’abitudine che non ho perso.
Cominciai a leggere grazie ai
"Tex" di papà (il mio primo incontro con la fantascienza è avvenuto
proprio grazie a un albo intitolato “Il fiore della morte”!).
Durante il
liceo classico scoprii di amare alla follia gli autori gotici, Poe, Lovecraft,
la poesia di Baudelaire e Rimbaud, l’affresco nero dell’Inferno di Dante.
Alcuni passaggi dei Promessi Sposi mi hanno segnata profondamente. E intanto
leggevo King, Bradbury, Orwell.
La mia tesina per la maturità era una storia
dell’astronomia che, ovviamente nel suo piccolo, finiva per mettere in
relazione Bergson, Dalì e Einstein (mi affascinava da morire il concetto di
tempo).
Mi laureai
nel 2005 in Scienze Giuridiche (triennale) con una tesi sul delitto politico.
Decisi però
di cambiare rotta, e mi iscrissi a Scienze dello Spettacolo. Fu un periodo
complesso, ma ricco di stimoli: cinema, storia, sociologia, teatro, storia
dell'arte, fotografia. Ne ho un bellissimo ricordo. Nel 2008 ottenni la laurea
specialistica, con una tesi su ascolto attivo in ambienti virtuali interattivi.
In tutto
questo ho sempre continuato a scrivere, a prendere appunti sui miei quaderni,
ho partecipato a diversi concorsi letterari e in qualche occasione mi è anche
andata bene. Però avevo bisogno di capire quale fosse davvero il mio mondo.
Quanta
inquietudine.
Conseguii
nel 2012 il dottorato di ricerca in Arti, Spettacolo e Tecnologie Multimediali,
con una tesi su fruizione attiva di beni artistici e culturali attraverso le
nuove tecnologie.
Dopo, mi
feci coraggio e iniziai a lavorare come grafico freelance, conciliando la
passione per l'arte e la comunicazione visiva con il mio lato creativo.
Arrivai in
finale, proprio nel 2012, al concorso "Stella doppia", bandito da
Urania e dal sito Fantascienza.com, con un racconto che si intitolava
"Come polvere in una clessidra rotta".
Da allora
ho scritto molto, ma non ero mai soddisfatta: lavoravo sui temi, sullo stile,
sulle "immagini". Ho praticamente smesso di partecipare ai premi
letterari fino al 2018, quando ho vinto il Premio Urania con "Le Ombre di
Morjegrad", pubblicato nel 2019.
Ed eccomi
qua, con tanto lavoro ancora da fare e qualche cicatrice. Però sono entusiasta,
perché sento, finalmente, di aver trovato la mia strada.
Ho sempre
vissuto la scrittura come un modo per comprendere il reale, rielaborandolo in
chiave fantastica per raccontarlo a me stessa, prima che agli altri.
Per questo
io mi immagino come un prisma opaco e un po' sbilenco. Puoi vedermi in tante
sfaccettature, alcune più lucide e altre meno: l'amore per la natura,
l'outdoor, la fotografia naturalistica, l'arte, la musica sono i lati più
trasparenti, facili da mostrare; la scrittura, invece, è la faccia graffiata
che ho sempre protetto, l'amore proibito, quell'inclusione profonda che si
intuisce a seconda di come è colpita dalla luce.
In fin dei
conti, è il caos che ora ho imparato ad amare."
2. Qui trovate un'intervista radiofonica, trasmessa il 14 gennaio 2020, mentre qui vedrete una sua intervista per TG3 RAI REGIONALE trasmessa il 19 novembre 2019.
3. Leggete qui la mia recensione a "Le ombre di Morjegrad" e qui l'intervista all'autrice.
4. Racconto "Ninfe sbranate" contenuto nell'antologia AA. VV. "Distòpia", Urania Millemondi, luglio 2020.
5. Racconto "Dimenticare gli uragani" contenuto nell'antologia Urania collezione n. 214.
6. Il 7 dicembre 2021 esce l'antologia Quando il sole bruciava, della collana Dystopica Delos Digital, che contiene il suo racconto Come polvere in una clessidra rotta, scritto nel 2013
Per ora è tutto.
A presto.
Romina Braggion
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