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Due libri: Pane e ciliegie; Fuori fuoco. Una piccola recensione

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Quest'anno la giornata della memoria prolunga in me i suoi effetti, complice una visita al Memoriale della Shoah. A volte l'empatia amplifica le sensazioni trasmesse dai luoghi. Inoltre, essere  nipote di I.M.I . rende tutto ancora più reale e struggente. Ho appena terminato la lettura di due romanzi per ragazzi di cui vorrei dare un breve cenno. Si tratta di "Fuori fuoco" di Chiara Carminati e di "Pane e ciliegie" di Anna Sarfatti e illustrato da Serena Riglietti, entrambi presi in prestito alla Biblioteca Civica Pietro Ceretti di Verbania.  - Vi invito a riflettere sul valore sociale e culturale delle biblioteche e sul valore simbolico del concetto di prestito, lemma sempre più desueto e in controtendenza rispetto agli standard economici odierni. -  Il fiocco rosso che lega i due romanzi è un altro valore, quello della testimonianza, incarnato nelle storie appassionanti, vive, coinvolgenti, adatte per entrare a fare parte della biblioteca di classe di prim

Storia di un Internato Militare Italiano: le due posate d'argento

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Le due posate d'argento Antonio Braggion, mio nonno, nacque nel 1913. Fece parte del Regio Esercito Italiano e l’8 settembre 1943 si trovava in Albania, dove occupava i ranghi con la qualifica di soldato telegrafista. nonno Antonio a San Marino, nell'estate del 1984, accanto a una guardia d'onore La data dell’ 8 settembre 1943 segna uno spartiacque per gli Italiani coinvolti nelle vicende della Seconda Guerra Mondiale. Quel giorno il Maresciallo Pietro Badoglio proclama alla radio, alle 19 e 42, l’Armistizio concordato con gli Alleati, già firmato il 3 settembre a Cassibile, in provincia di Siracusa (il 29 settembre a Malta verrà sottoscritto l’atto di resa incondizionata dell’Italia. Già dal 25 luglio 1943 , data dell’arresto di Mussolini e della sua sostituzione con il maresciallo, i vertici nazisti perfezionarono il piano “Achse ”, definito nelle sue linee essenziali per la fine di agosto. Il piano, già predisposto proprio nel caso della fuoriuscita dell’Itali

"Memorie di una ragazza interrotta", violenza e memoria storica

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Insieme a  Giulia Abbate   e Giuliana Misserville, a   Feminism, Fiera dell'editoria delle donne  ho presentato il mio ultimo romanzo breve pubblicato da   Delos Digital: "Memorie di una ragazza interrotta ". Lascio qui una recente recensione che permette di entrare nello spirito del racconto.  Il tempo concesso dalla diretta FB è stato davvero esiguo per riuscire a sviscerare le varie tematiche e persino rispondere esaustivamente alle domande di Misserville è stato piuttosto arduo.  Quindi provo ad approfondire le risposte che ritengo siano rimaste incomplete. A proposito di violenza Durante la presentazione,  Misserville ha notato , nelle due storie che si intrecciano, una certa dose di violenza sia fisica che intellettuale . Mi ha domandato perché trovo molto stimolante questo tema.   La risposta immediata e anche più sensata è stata quella fornita durante la diretta, cioè reputo la violenza un meccanismo narrativo funzionale al conflitto , necessario nel racconto poi

Ada Gobetti, l'esempio, la memoria, la gratitudine

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Secondo i dati ufficiali dell’epoca, le donne partigiane furono trentacinquemila mentre le stime successive arrivarono a contarne almeno due milioni. Le partigiane non sfilarono nei cortei insieme agli uomini e le foto mentre imbracciavano armi, per molto tempo rimasero nascoste, così come la loro coraggiosa attività di reazione e resistenza. foto dal sito Fondazione Feltrinelli Ada Gobetti è una figura femminile per me di grande esempio e ispirazione . Cit. dal suo " Diario partigiano ":  “Verrà al mio funerale gente per semplice convenienza, per curiosità o anche ozio o per necromania; ma verranno anche quelli che mi hanno voluto bene e a cui ho voluto bene. Ho voluto bene a molti, in modo più o meno intenso, ma posso dire con coscienza che non ho mai avvicinato un essere umano senza sentirmi in qualche modo legata da un senso di solidarietà. Il che non vuol dire che abbia voluto bene indiscriminatamente a tutti. Ho odiato certe persone per le idee che sostenevano o ra