Recensione: Dove crescono i cocomeri

Seguo Mare di Libri, su IG. La rubrica del mercoledì "Tracciamo la rotta", è  preziosa per suggerimenti di lettura tematici. 

Così, dopo l'uscita della rotta "Salute mentale", sono andata alla biblioteca della mia città, ho scelto un paio di libri della lista - più altri tra gli scaffali in evidenza - e me li sono portati a casa. Viva le biblioteche pubbliche!

"Dove crescono i cocomeri", di Cindy Baldwin, pubblicato in Italia da HarperCollins nel settembre 2020, tradotto da Giulia Bertoldo, si è rivelato uno dei più bei libri per ragazzi che ho letto finora.



Quarta di copertina

Quando vede la mamma scavare furiosamente i semini neri da un’anguria nel bel mezzo della notte mentre parla con persone che non esistono, Della si rende conto che sta succedendo di nuovo. Che la malattia che ha costretto sua madre in ospedale quattro anni prima è tornata. Che finirà di nuovo in ospedale per mesi come l’ultima volta. Mentre suo padre si dedica al lavoro nell'azienda agricola di famiglia, che è in difficoltà a causa della siccità, e sua madre nega l’evidenza, è Della che decide di doverla curare. E sa come fare: il magico miele della signora delle api ha curato tutte le ferite e i guai degli abitanti di Maryville, in North Carolina, per generazioni. Ma la signora delle api rivela a Della che la soluzione non è tanto nella cura della mamma, quanto nel guardare con sincerità in fondo al proprio cuore e imparare, con l’aiuto della sua famiglia e dei suoi amici più cari, che amare significa accettare la mamma così com’è.


"Dove crescono i cocomeri" è stato finalista al Premio Andersen 2021 come miglior libro oltre i 12 anni. Immagino la qualità del primo arrivato se ha superato la meraviglia di questo.

Il mio papà coltiva i cocomeri più dolci del mondo. […] però i cocomeri sono i miei preferiti. Affondare i denti in una di quelle fette rosso rubino è come assaggiare il mese di luglio, con il succo fresco che ti esplode in gola.
Parlare di salute mentale è arduo anche in un libro per adulti. Narrare di schizofrenia in un romanzo per ragazzi in modo leggero ma preciso, costruttivo ma non pesante è una competenza rara riscontrabile in qualsiasi autor3. 

Cindy Baldwin ha creato un mondo dolce, letteralmente, affettuoso e morbido nonostante la pregnanza del tema, commovente e suggestivo.
L'ambientazione è resa in modo straordinario, con una capacità così elevata di dipingere e scolpire gli ambienti e le situazioni da rendere reale e vibrante ogni pagina.
Mi sono sorpresa nell'avere un'urgenza fisica di assaggiare un cucchiaio di miele. Mentre lo assaporavo sono rimasta sbalordita per la capacità dell'autrice di risvegliare il desiderio in me. Se leggerete il libro vi renderete conto di ciò che intendo.

I personaggi sono accattivanti e si tifa per loro, ovviamente per la protagonista, Della, una ragazzina di dodici anni alle prese con un problema più grande di lei.

La comunità descritta si raccoglie intorno alla famiglia Kelly e alla protagonista. Il senso di coesione collettivo narrato dall'autrice è un balsamo e un'ispirazione alla luce dell'individualismo che caratterizza la nostra società.

Cosa significa avere un genitore con patologie mentali? Cosa affronta un3 malat psichiatric
durante la sua lotta quotidiana contro la malattia? 
Poiché di questo si tratta, di una malattia cronica, se mi permettete questo termine, e invalidante. Invisibile ma terribilmente reale.
L'autrice ha la rara competenza di scriverne in maniera credibile, precisa e puntuale, lontanissima da una narrazione superficiale e approssimativa tipica del 90% di qualsiasi persona si approcci al problema. 
Un applauso per questo!

La storia potrebbe essere vissuta da qualsiasi ragazzina o ragazzino. I patimenti di Della sono in grado di sconvolgere tutt3 genitor3 consapevol3 del proprio ruolo e, allo stesso tempo, generano una carica propulsiva verso la gioia di vivere, ne3 ragazz3 e adolescent3, davvero rara e preziosa.

Suggerisco la lettura, con tutto il cuore, soprattutto agl3 adult3 che, secondo me, ne hanno bisogno più de3 ragazz3.

A presto.
Romina Braggion

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