Recensione: Buon appetito America!

#recensione

Buona appetito America! è un ricettario scritto da Laurel Evans, vincitore del Premio selezione Bancarella della cucina, nel 2010, pubblicato nel 2009 da Guido Tommasi Editore. 

Mi piace recensire i romanzi che mi hanno colpito, così ho deciso di recensire anche i ricettari che uso spesso, testati, collaudati, corretti, adattati. Questo sta tra i miei strumenti per cucinare al pari di mandolina, spelucchino, bastardella e cioccolatiera.  



Il libro mi ha conquistato subito per la grafica accattivante, le foto a stelle e strisce e la fama dell'autrice. 
In seguito, ho apprezzato le testimonianze di vita e le ricette U.S.A. e credetemi esistono, sono gustose e, a volte, anche sane e semplici. 



Naturalmente "cucina tipica tradizionale statunitense" è un ossimoro, poiché le ricette sono influenzate dalla gastronomia di tutti i popoli che hanno formato le radici dell'attuale società americana: nativi del nord e centro America, italiani, immigrati dell'est europeo, influenze inglesi sulla costa Est, cinesi e, nella cucina Cajun tipica della Louisiana, troviamo i segni caratteristici delle popolazioni africane, francesi, inglesi e spagnole. 
Un calderone dal quale ho estrapolato alcune pietanze che mi diverto a cucinare soprattutto quando ho voglia di esagerare o di stupire i miei ospiti.

Il ricettario spiega la provenienza di alcune ricette, si arricchisce delle testimonianze dell'autrice, così da rendere accattivante la lettura, ed è suddiviso in temi ai quali è impossibile resistere:




"Ingredienti e consigli", utilissimo tema proposto per ovviare alla mancanza di alcuni ingredienti di difficile reperibilità;




"Breakfast & Brunch". Due o tre volte all'anno, di solito d'estate in occasione delle grigliate, attingo a queste ricette e alla filosofia del brunch, con buona pace della dieta e per la gioia degli amici. 

"Zuppe, insalate & sandwiches" annovera alcune ricette molto sane e proposte golose per rallegrare qualche pasto veloce al lavoro.

 

"Piatti principali" è un melting pot di ricette irresistibili alla base della cucina americana. Provarne alcune è quasi un obbligo.

"Drinks & Snacks"... c'è da aggiungere altro?

"Piatti della festa & menù" è il tripudio dell'anima vera di ogni buon americano. Il ricordo dell'autrice, in merito al Thanksgiving Day, è uno spaccato ironico e divertente della sua vita, da leggere per comprendere che la nostalgia appartiene a qualsiasi straniero lontano da casa. 



"Dessert e dolci" teletrasporta chi lo legge, e ne trae ispirazione, all'interno di una commedia american style anni '60: Brownies, Strawberry and rhubarb cobbler, Peanut butter cookies, Oatmeal raisin cookies, Banana pudding sono solo alcune ricette proposte e sono certa che i cinefili saprebbero abbinarle a diversi film famosi. 

Le ricette sono di semplice esecuzione ma presuppongono un minimo di fondamentali culinari. Inoltre è quasi certo che ognuno apporti qualche ritocco per adattarle a una cucina più digeribile e, per quanto possibile, italiana.
Ciò che balza all'occhio è la quantità generosa dei singoli ingredienti. Le ricette per quattro persone sono rare, le dosi sono almeno per sei/otto persone. Già questo impone una modifica.
Il resto è puro piacere. Quando apro questo ricettario è per stupire o per divertirmi e, quasi sempre, rispetto le dosi e gli ingredienti.
Elenco alcune tra le varie ricette che amo cucinare.
 
Macaroni and cheese. Questa è una ricetta che preparo al massimo un paio di volte all'anno, di solito in inverno. Volete sapere perché? Dodici ingredienti, tra cui: 500 g di cheddar o Tete de Moine o Gruyère più 200 g di pecorino romano grattugiato; 500 g di pasta corta; un litro di besciamella e, tenetevi forte, 120 g di panna fresca.
La modifica che ho apportato alla ricetta sta nella cottura: faccio tutto in una pentola pesante antiaderente. Non faccio bollire la pasta a parte, la cuocio insieme ad alcuni ingredienti, risottandola. E buonanotte alla linea...



BBQ Sauce, il cavallo di battaglia durante le mega grigliate estive. 


  • 470 ml di Ketchup (sostituisco con salsa di pomodoro)
  • 235 ml di acqua
  • 50 g di zucchero bruno (non zucchero di canna, bensì zucchero bianco con melassa. Io uso il Mascobado)
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1 cucchiaino e 1/2 di pepe nero macinato fresco
  • 3 spicchi d'aglio tritati finemente
  • 60 g di cipolla rossa tritata finemente
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 2 cucchiai di paprika
  • 2 cucchiai di pepe di Cayenna
  • 2 cucchiai di salsa Worcester
  • 120 ml di aceto di mele
Non potete immaginare la bontà di questa salsa. Rispettate le dosi, se avanza riponetela in un contenitore ermetico. In frigo dura fino a due mesi. 


Club sandwich. Anche in questo caso ho modificato una preparazione: non cuocio il bacon come indicato dall'autrice, cioè friggendolo nel burro fino a che diventa croccante, bensì senza grassi in una padella antiaderente. 
Si tratta di un tramezzino davvero sfizioso, a volte lo porto al lavoro.




Banana bread.



Questo pane dolce (!) è in realtà un dessert golosissimo. La modifica che ho apportato, comunque su indicazione facoltativa dell'autrice, è sostituire 100 g di noci tritate con 150 g di gocce di cioccolato. 
Inoltre anziché 150 g di zucchero uso 120 g di Mascobado.
Ricordate di usare le banane molto mature e, per carità, mangiate il dolce a colazione. Se volete mangiarlo dopo pranzo, be', in bocca al lupo.

Al termine della ricetta, troverete una strofa della canzone "Banana boat song" di Harry Belafonte
"Come, Mister tally man, tally me banana
Daylight come and me wan' go home
Come, Mister tally man, tally me banana
Daylight come and me wan' go home"

Davvero carino il richiamo. :D

Le bellissime foto di presentazione dei piatti sono intercalate da foto di ristoratori, interni di locali tipici, vetrine e scaffali di supermarket di quartiere: un trionfo di colori e una gioia per ogni appassionato di packaging.



Consiglio la lettura di questo ricettario a tutti gli appassionati di cucina e di cultura americana. 

A presto.
Romina Braggion


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