"Cavie", di Liliana Marchesi
#diariodierrebi
Perché leggere il nuovo romanzo "Cavie" di Liliana Marchesi? Scopritelo nella mia intervista all'autrice.
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Ciao Liliana, benvenuta nel mio blog “Diario di
ErreBi”, sono davvero contenta di ospitarti.
Siccome siamo mamme e lavoratrici, entriamo subito nel succo del discorso; mi
sembra che non abbiamo tempo da perdere…
- R. Ti chiedo a bruciapelo: perché un
lettore dovrebbe leggere "Cavie"?
- L. Ciao Romina, è un piacere
essere tua ospite. Iniziamo con una domandina difficile, caspita, come
rispondere senza sembrare spocchiosa? Guarda, io spero che "Cavie" possa essere
una piacevole scossa di adrenalina, capace di catturare il lettore facendo leva
sulla sua curiosità. Chi ha letto i miei precedenti romanzi sa che tengo molto
all’effetto sorpresa. Mi piace confondere il lettore offrendo una storia
imprevedibile. Questo è ciò che ho cercato di fare anche con "Cavie", e se ci
sono riuscita, be’, dovrebbe essere questo il motivo per leggerlo. Per potersi
tuffare in una corrente di eventi imprevedibili.
R. Ho letto il tuo C.V. letterario davvero notevole:
•2012 – “Harmattan” Paranormal Romance
autoconclusivo ambientato in una splendida quanto misteriosa Africa;
•2013 – “Trilogia del Peccato” (serie composta da tre volumi) Audace rivisitazione contemporanea del mito del Peccato Originale;
•2014 – “Lacrime di Cera” (ripubblicato nel 2018 dalla DZ Edizioni) Distopico autoconclusivo popolato da automi molto particolari;
•2015 – 2017 “Saga R.I.G.” (serie composta da tre volumi e uno spin-off) Un’epopea distopica, tradotta anche in inglese e in spagnolo, che trae ispirazione dalla credenza secondo la quale l’uomo conosce e utilizza soltanto una minima parte delle reali capacità del proprio cervello.
•2019 – “Cavie” in arrivo per La Corte Editore il 29 Agosto.
Inoltre sei la creatrice e Boss del
sito Leggere Distopico, il primo
sito italiano dedicato al genere Distopico.•2013 – “Trilogia del Peccato” (serie composta da tre volumi) Audace rivisitazione contemporanea del mito del Peccato Originale;
•2014 – “Lacrime di Cera” (ripubblicato nel 2018 dalla DZ Edizioni) Distopico autoconclusivo popolato da automi molto particolari;
•2015 – 2017 “Saga R.I.G.” (serie composta da tre volumi e uno spin-off) Un’epopea distopica, tradotta anche in inglese e in spagnolo, che trae ispirazione dalla credenza secondo la quale l’uomo conosce e utilizza soltanto una minima parte delle reali capacità del proprio cervello.
•2019 – “Cavie” in arrivo per La Corte Editore il 29 Agosto.
Infine sei curatrice di diverse
rubriche "Distopiche" sul web, fra cui Letture Divergenti per
il sito ThrillerNord.
Questo nel tempo libero che ti rimane dopo
essere mamma di due creature e moglie.
Mi
spieghi chi te lo fa fare? Quale fiamma arde dentro di te?
L. Vedo che il termine “Boss” sta prendendo
piede. Ormai nello Staff si sono dimenticati il mio vero nome. Scherzi a parte.
Tecnicamente, nessuno mi spinge a fare tutto questo. Sono io che voglio farlo e
che cerco sempre di fare di più. La mia dedizione verso la Distopia è nata
quasi per caso inizialmente. Un po’ come quando trovi un cucciolo per strada
che nessuno riconosce. Sono diventata amica di questo cucciolo e ho cercato di
farlo conoscere il più possibile. Poi ho visto quanto i lettori si siano
affezionati a Leggere Distopico e, ora mi sento in dovere di non deludere le
loro aspettative. Io amo il mondo della Letteratura, e ci tengo a farne parte.
R. Otto
romanzi in 7 anni è un bel record: circa uno all’anno.
Immagino che debba esserci ben altro che l’estasi creativa per uscire con una
progressione così ferrea. Più che un’artista col naso per aria mi sembri un
panzer che macina kilometri di parole. Come riesci?
L. Nessuno mi aveva mai chiamata Panzer. Grazie! Per me la scrittura è
ossigeno. Un anno fa mi dovetti fermare alcuni mesi per traslocare e fu
terribile. Se vuoi fare lo scrittore di mestiere, o comunque se vuoi cimentarti
in questo ruolo seriamente, devi avere delle regole, una scaletta. La fantasia
e la creatività sono fondamentali, ma senza dei binari da seguire... non
portano a nulla. Quindi direi che l’artista è colui che vive a metà strada, con
un occhio rivolto al cielo e l’altro puntato sulla meta da raggiungere.
R. Ora
ti chiedo di volare con la fantasia e di svelarmi il tuo desiderio nascosto o
che tu ritieni irrealizzabile. Il volo dev’essere davvero fantasmagorico. Ti
lascio un’indicazione: mi piacerebbe essere dotata di superpoteri e punire i
criminali. In alternativa: vorrei poter mangiare qualsiasi schifezza senza
mettere un etto! (questi sono i miei sogni a occhi aperti)
L. Da piccola volevo essere un vampiro (e questo prima che uscisse
Twilight). Anche adesso mi piacerebbe in realtà. Ovviamente mi ciberei solo di
cattivi. Non so... la vita eterna ha il suo fascino. Potrei leggere e scrivere
tutti i libri che voglio. In
alternativa mi accontento di fare l’agente segreto.
R. Quale
fase della scrittura di un romanzo ti pesa di più? Quale invece ti cattura e ti
appassiona?
L. Quando scrivo è passione
pura per ogni aspetto. Dal momento in cui arriva l’idea della storia, alle fasi
di ricerca e alla stesura vera e propria. Se non sei pervaso dalla passione,
allora non riuscirai a riversare emozioni nel tuo scritto.
Trovo invece più pesante la fase di promozione. Sono contro lo spam
selvaggio, mi piace creare contenuti originali che diffondo attraverso i miei
canali social, ma essendo solo un puntino minuscolo nell’universo dell’editoria,
è molto faticoso raggiungere i lettori che vengono costantemente bombardati da
proposte di lettura.
R. Quale
errore vorresti aver evitato in questi sette anni di carriera? E quale tipo di
persona?
L. Non rinnego nulla. In fondo gli sbagli sono fondamentali per
crescere e migliorarsi e, grazie a Dio, quelli che ho commesso non erano poi
così gravi. Persone da evitare, sicuramente quelle scorrette, che giocano
sporco. Anche l’Editoria, come ogni altro settore, ne è piena.
R. Al
contrario qual è stata la tua più grossa soddisfazione sino a ora?
L. Avere ancora al mio fianco i Lettori che, libro dopo libro, crescono
con me.
R. Cosa
vorresti cambiare nell’ambiente letterario?
L. Forse la considerazione che in Italia si ha del lavoro dello
scrittore.
R. Relativamente
alla scrittura, dagli esordi sino a ora, hai vissuto situazioni inaspettate che
ti hanno lasciato un po’ di amaro in bocca oppure, al contrario, ti hanno
piacevolmente stupita?
L. L’amaro in bocca tendo a deglutirlo alla svelta. Non mi piace che mi
cambi il sapore della vita. Per quanto riguarda situazioni che mi hanno
piacevolmente stupita, la più recente è sicuramente legata al Salone del Libro di Torino e all’anteprima di "Cavie". Non mi aspettavo che andasse così bene. Meglio di
ogni mia aspettativa.
R. C’è
un pregiudizio in merito alla narrativa che ti senti di voler sfatare?
L. Continuo a sentir dire che il genere Distopico è un genere di
nicchia, ma sinceramente credo che non sia più così. Oltre all’interesse sempre
in aumento che noto attraverso Leggere Distopico, ho dato un’occhiata alle
serie TV che verranno trasmesse nel 2020. Inutile dire che ci sarà una bella
fetta Distopica su Netflix, anche, l’anno prossimo. Poi vogliamo parlare del
sequel de "Il racconto dell’Ancella" che uscirà fra pochi giorni. Se fosse stato
un genere di nicchia, avrebbero scomodato l’autrice dopo 34 anni per farle
scrivere un sequel? Ragazzi la Atwood sta per compiere 80 anni! Quindi le cose
sono due. O il Distopico non è più un genere di nicchia, oppure la nicchia in
questione è bella grande (anche in Italia).
R. Quale suggerimento ti senti di dare
a chi pensa di intraprendere l’hobby della scrittura e magari aspira anche a
farsi leggere da qualcuno oltre a parenti e amici?
L. Ci vuole costanza,
determinazione, voglia di imparare. Non si deve essere arroganti, ma umili. E
anche una corazza bella forte non fa mai male. Ci saranno momenti duri in cui
sarete tentati di crollare. Non fatelo! Restate in piedi. Ricordate perché
avete iniziato a farlo e continuate a tenere vivo dentro di voi quel fuoco.
R. Infine l’ultima domanda: tu hai dei
riferimenti letterari, Delos
ti ha già posto una domanda a
tal riguardo.
Ma quali sono le persone di esempio per te, al di là della carriera letteraria? Perché?
Ma quali sono le persone di esempio per te, al di là della carriera letteraria? Perché?
L. Tutte le
persone che hanno contribuito a rendere migliore il mondo. Tutte le persone che
sono riuscite a trasmettere le loro idee agli altri. Tutte le persone che sono
riuscite a cogliere la vera essenza della vita, talvolta andando incontro alla
sofferenza.
Per citarne alcuni... Gandhi, Charlie Chaplin, Giovanna D’Arco,
Shakespeare e molti altri.
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R. Liliana, grazie davvero per
la tua disponibilità. Evito di augurarti buon lavoro, in bocca al lupo, cento
di questi giorni etc. etc. tanto ci vediamo tutti i giorni nel gruppo. ;D
L. Grazie a te per avermi dedicato il
tuo tempo.
Un bacio!
Liliana
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Biografia
Liliana Marchesi è nata nel 1983. Vive a
Caravaggio, in provincia di Bergamo, insieme al marito e ai suoi due figli.
Dopo aver mosso i primi passi nel genere del Paranormal Romance, ha trovato fissa
dimora nel regno della Distopia. E proprio per questo ha fondato il primo sito italiano dedicato al genere Distopico: www.leggeredistopico.com
Curatrice di diverse rubriche "Distopiche" sul web, fra cui Letture Divergenti per il sito ThrillerNord.
Curatrice di diverse rubriche "Distopiche" sul web, fra cui Letture Divergenti per il sito ThrillerNord.
A presto.
Romina Braggion
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