Recensione: Orwell

Orwell è una biografia a fumetto sceneggiata da Pierre Christin, disegnata e curata da Sébastien Verdier con i contributi di André Juillard, Olivier Balez, Manu Larcenet, Blutch e Isabelle Merlet, Juanjo Guarnido, Enki Bilal, Philippe Ravon.
Pubblicato in Italia da L’Ippocampo, nel 2020, con la traduzione di Fabrizio Ascari. Formato rilegato cartonato.


Sinossi dal sito L'Ippocampo - ripresa dal sito dell'editore parigino Dargaud:

"Orwell è passato ai posteri grazie a 1984, che scrisse nel 1948, e alla sua invenzione profetica del Big Brother, che ha prefigurato, settant’anni fa, il controllo dei media, di Internet e della manipolazione dei dati personali. La sua vita era affascinante quanto i suoi libri: un uomo sempre in anticipo sui tempi, studente ad Eton e sbirro in Birmania, combattente nella guerra civile spagnola, antistalinista e giornalista, le cui inchieste hanno suscitato scalpore."

L'opera scritta da Christin in collaborazione con Verdier, celebra l'esistenza e il pensiero di uno più grandi autori e visionari del Novecento.

Inutile dilungarsi sulla vita di George Orwell: potrei mai scrivere qualcosa che non sia già stato sviscerato e raccontato in ogni modo possibile, ovunque nel mondo?
Piuttosto 
il valore della biografia è insito nel modo in cui Christin e Verdier hanno riproposto informazioni biografiche note.

La piacevolissima lettura ha avuto inizio con la postfazione di Christin che sarebbe una perfetta introduzione e potrebbe donare valore all'opera degli artisti di "Orwell" senza pericolo di anticipazioni o rivelazioni inopportune per chi legge.

La parte grafica è molto curata, ricca e variegata. È un piacere per gli occhi.

Le parole originali di Orwell sono inserite con un font dattiloscritto cosicché si possa distinguere in modo semplice dal resto della narrazione. 

Le tavole sono in bianco e nero mentre alcune vignette, di particolare significato, sono evidenziate e arricchite con piccoli tocchi di colore o completamente colorate. 
A tal proposito a p. 33 un ricordo di Orwell è contrassegnato dalla Union Jack colorata:  

A quell'epoca avevo già compreso che l'imperialismo era un male di per sé e che , prima avessi abbandonato quello sporco lavoro, meglio sarebbe stato.

I passaggi salienti sono accentuati dalle tavole con i diversi stili e coloriture che contraddistinguono i disegnatori coinvolti nella biografia.

La parte finale, da p. 146, è la celebrazione appassionata della vita e del pensiero di Orwell ed è resa con un'ascesa di potenza iconografica, grafica e testuale davvero originale e inconsueta.

Infine sono contenta di avere scovato questo gioiellino di biografia, nella mia fidata biblioteca, anche per la ricchezza grafica e la sintesi e pregnanza del testo. 
Davvero, mai letto un tale concentrato di efficacia comunicativa.

Suggerisco la lettura.

A presto

Romina Braggion



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