Un'Ala, fanzine
#diariodierrebi La Metà del Mondo
Un'Ala, fanzine del Club City Circolo d'Immaginazione
Fare circolare la cultura, fare rivivere opere altrimenti perdute, ricordare.
In quest'ottica sono molto lieta di segnalare che condividerò sul gruppo facebook "Club City", i pdf dei quattro numeri di Un'Ala, storica fanzine di fantastico e fantascienza femminile, degli anni '80.
Tra le firme degli articoli e delle illustrazioni delle quattro fanzine ricordo, in ordine assolutamente casuale: Daniela Piegai, Nicoletta Vallorani, Mariangela Cerrino, Anna Rinonapoli, Patrizia Thiella, Miriam Polionato, Daniela Bon, Francesca Conforti, Ilaria Consolo, Paola Francione, Claudia Martelli, Luciana Guido, Antonella Saccarola, Germana Bianchi, Claretta Muscià, Lucia Paratico, Cinzia Bauci, Mariella Bernacchi, Marilena Maiocco, Valentina Longhi, Giuliana Pandolfi, Elpi.
Contributi maschili sono stati portati da: Giuseppe Festino, Vittorio Benussi, Piergiorgio Nicolazzini, Alessandro Bani.
Le scansioni e le conversioni sono state effettuate da Roberto Kriscak e me.
Un'Ala numero 1, copertina di Giuseppe Festino, illustrazione di Daniela Bon
Colgo l'occasione per allegare, di seguito, le impressioni di Franco Ricciardiello che partecipò alla Convention femminile del Fantastico e Fantascienza.
"FRANCO
RICCIARDIELLO
Milano 1985:
II convegno femminile del fantastico e fantascienza
Apparso su TDS
n.
"In una società che definisce le persone in base al sesso, il sesso
diventa un problema sociale e politico" (F.-J.Annas)
Malgrado il tempo impietoso e la nevicata inclemente che sembra aver
fatto di tutto per impedire l'arrivo di chi giunge da fuori Milano, eccoci
finalmente nelle sale del Convegno. Nessun manifesto, né cartellone annunciava
la manifestazione e speriamo di non essere stati gli unici a sentirci a disagio
nell'atmosfera sofisticata dell'Hotel Executive, sapendo che nelle sale
adiacenti alla nostra si tenevano congressi di gente impellicciata e ben
vestita. La giovane età media dei partecipanti al convegno, invece, ha fatto sì
che l'abbigliamento fosse decisamente più informale e di conseguenza l'aria
fortunatamente più respirabile.
In passerella, sotto gli occhi e le orecchie di un pubblico al mattino
piuttosto scarno ma al pomeriggio vivace e numeroso, cinque relatrici e una
grande assente, Daniela Piegai costretta a casa per ragioni di salute. Poiché
la sua parte sarebbe stata anche quella di introdurre e presentare ogni
relatrice, tocca alla simpatica Patrizia Thiella del Club City (organizzatore
del convegno) di farne le funzioni.
Poiché il convegno è consistito unicamente in una lunga maratona oratoria,
abbiamo preferito dividere il nostro resoconto in cinque
riassunti-considerazioni, uno per ogni relazione; e poiché l'impegno di ogni
relatrice è risultato a nostro giudizio meritevole di lode, abbiamo voluto
inserire questo scherzo del Premio Speciale da noi assegnato a ognuna di esse.
Seguono perciò in ordine alfabetico.
GUIDO
Luciana Guido, genovese, ci ha parlato del ruolo della donna- alien nella
fantascienza americana scritta da uomini, un'analisi principalmente imperniata
su "Un amore a Siddo" di Farmer e "Helen O'Loy" di Del Rey.
Abbiamo udito L.Guido quasi terrorizzata consigliarsi con Mario Sumiraschi di
City nei corridoi, prima di sedersi al banco delle relazioni, dove dobbiamo
dire che non ha mostrato traccia di timore. La sua relazione è stata senza
dubbio approfondita e perspicace ma a nostro giudizio un po' "datata"
poiché le opere analizzate sono state concepite e scritte negli anni '50, nei
quali il ruolo della donna nella fantascienza (e non solo in essa) era ancora
rigidamente predeterminato e decisamente stereotipato in mancanza del grosso
scossone del movimento femminista ancora a venire. Vogliamo perciò prendere la
relazione a guisa di gradito "come eravamo", ricordando però che la
realtà letteraria odierna è diversa da quella del tempo e che l'indice
accusatore della proposta innovativa femminile deve volgersi contro altri
esempi di discriminazioni. Alcune polemiche (da parte di osservatori maschi, va
specificato) sono state sollevate per l'attacco della relatrice a "Un
amore a Siddo", considerato universalmente come una pietra miliare
nell'evoluzione della letteratura del fantastico, ma sarebbe troppo lungo
distinguere ora i meriti e i demeriti di Farmer e la fondatezza di alcune
critiche da un punto di vista femminista. FRASE DA RICORDARE: "Il sogno è lo sfogo di un desiderio
frustrato della realtà". PREMIO SPECIALE per il COINVOLGIMENTO.
PANDOLFI
Giuliana Pandolfi, toscana, laureata in pedagogia, direttrice di una
scuola elementare a Milano. Ci ha presentato una relazione sulla figura
femminile nella fiaba, iniziata con un lungo e bello excursus cronologico a
partire dai tempi più lontani. Indubbiamente un'esposizione piacevole e ben
preparata, da collocarsi nell'ambito del fantastico come categoria generale cui
la fantascienza appartiene. Con la sua esperienza, G.Pandolfi ci ha fatto
comprendere il ruolo educativo degli scrittori di fiabe e l'importanza della
coltivazione della fantasia anche nei nostri figli, che sono oggi distrutti
nella loro capacità critica dal bombardamento televisivo. La Cultura delle
Immagini in cui viviamo impedisce ai bambini di formulare un linguaggio
coerente e ne inibisce la facoltà di pensiero critico. FRASE DA RICORDARE:
"La fantasia ha il ruolo di dare ordine al caos" (aggiungeremmo:
leggasi "La storia infinita". PREMIO SPECIALE per la
PROFESSIONALITA'.
RINONAPOLI
Anna Rinonapoli, insegnante, veterana della fantascienza italiana,
tradotta in otto nazioni europee, presente sulle scene del fantastico
dall'inizio degli anni '60. La sua relazione verteva sulla donna nella
fantascienza italiana. La personalità di A.Rinonapoli ha positivamente
stimolato la platea dando inizio alla tavola rotonda che ha concluso il
Convegno. Ha inoltre ricordato le difficoltà "storiche" delle
scrittrici di farsi accettare nel nostro paese come autrici di un genere
considerato appannaggio di "uomini e anglosassoni"; questa difficoltà
veramente ancora oggi non è stata superata. Unica autrice semiprofessionista
fra le relatrici presenti, A.Rinonapoli ha sottolineato il disagio e il rifiuto
di cimentarsi, da parte sua e di altre autrici, nel campo letterario con
pseudonimi maschili. PREMIO SPECIALE per la SIMPATIA.
STRIPPOLI
Luciana Strippoli, studentessa in Lingue e Letterature Straniere,
presente con una relazione su Joanna Russ. Occorre precisare che questa autrice
americana è stata ben raramente tradotta nel nostro paese e che chi fosse
interessato a un approfondimento della sua letteratura sarebbe costretto a una
lettura il lingua originale con gli evidenti problemi di comprensione.
L.Strippoli ha mantenuto per un certo tempo una corrispondenza con J.Russ per
mettere a punto la propria tesi di laurea; è stata quindi in grado di dipingere
più o meno compiutamente le esperienze che hanno portato alla formazione della
sua personalità, e di conseguenza alle influenze sulla sua produzione. A noi la
relatrice è sembrata più intimidita di altre dal pubblico. PREMIO SPECIALE per
la PASSIONE.
VALLORANI
Nicoletta Vallorani, marchigiana, terza relatrice presente che ha
studiato nel campo delle lingue straniere. Presentatasi anche lei con un lavoro
su Joanna Russ, N.Vallorani è una delle figure più attive nel panorama critico
del fandom, avendo pubblicato saggi su svariate fanzine (ne ricordiamo ben
sette nel solo 1984 su The Dark Side, Intercom e presso l'Editrice Nord). La
sua relazione era a nostro avviso la meglio esposta del convegno, riuscendo con
relativamente poche parole a dipingere la trama e la critica di ben quattro dei
romanzi di J.Russ (non tradotti in italiano). E' riuscita così a suscitare
l'attenzione dell'Auditorium e l'interesse del pubblico, specie quello femminile,
e abbiamo visto fans interessate chiederle dietro le quinte informazioni
sull'autrice americana. Vogliamo riportare due brevi brani stralciati dal
saggio "Scrittrici, personaggi e parabole di identità" pubblicato da
N.Vallorani presso l'Editrice Nord (Cosmo informatore n. 4/84), che sono utili
a definire l'opinione dell'autrice riguardo alla figura femminile nella
fantascienza. "Nella fantascienza, per lo
meno fino a qualche anno fa, il massimo dell'indipendenza per un
personaggio femminile consisteva nel comportarsi come una specie di boy-scout
che alla fine ritrovava puntualmente la sua presunta femminilità".
"Il concetto di ciò che è maschile e pertanto distinto da ciò che è
femminile tende a sfumare e la speranza dell'interazione costruttiva tra i
sessi consiste in un processo di contaminazione continua il cui punto terminale
dovrebbe essere, sperabilmente, non l'uomo o la donna, ma l'individuo." In
un panorama letterario di appannaggio di scrittori uomini o per lo meno
orientato verso le aspettative di un pubblico maschile, si sente perciò
l'esigenza di una rottura degli schemi e degli stereotipi; fino a che punto
questa innovazione venga promossa e portata avanti da Joanna Russ, o da Ursula
LeGuin, o da Marion Z.Bradley o da altre è da definire. Rimane spontaneo
chiedersi che influenza possa avere J.Russ nel panorama italiano vista la già
indicata impossibilità (per ora) di trovare un suo romanzo tradotto. PREMIO
SPECIALE per la PROFESSIONALITA'.
PER FINIRE... vorremmo sottolineare l'importanza di questo Convegno con
la considerazione che qualsiasi forma di aggregazione al femminile, cioè basata
sulla presa di coscienza da parte di donne di problemi in comune, genera un
discorso politico che potrebbe essere in contrasto con la moda, e di
conseguenza con l'interesse editoriale, del momento. Vogliamo perciò elargire
un ultimo PREMIO SPECIALE a Patrizia Thiella, alle relatrici e a tutte le
partecipanti per una bella manifestazione, sfrondata da eccessivi oggetti di
richiamo dell'attenzione, che fa perciò onore al carattere letterario della
fantascienza; e perché no, un premio per il coraggio dimostrato.
Biella, gennaio 1985"
Per gentile concessione dell'autore.
Romina Braggion
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